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Il polistirolo
e l'ambiente

Gli studi e i dati

ARIA AL 98%

I nostri prodotti sono realizzati con uno dei materiali più riciclabili e
a basso impatto ambientale immaginabile e cioè l'aria.

Isolante

Airpop® è isolante termico. Mantiene la temperatura a lungo facendo risparmiare fino al 50% il consumo di energia elettrica negli edifici. Dà la possibilità di trasportare organi vitali e la garanzia di non scottarci quando beviamo il caffè.

Riciclabile

Airpop® è amico dell’ambiente e riciclabile al 100%.
La miglior casa per le api? Un alveare in Airpop®!
Quando il ciclo di vita di un prodotto in Airpop® giunge al termine lo possiamo frantumare e reintrodurre nel processo produttivo per realizzare manufatti termoplastici e articoli per la coibentazione edilizia.

Resistente

Airpop® è sicurezza. Protegge tutto ciò che ha valore: la nostra vita e quella dei nostri figli. Durante le gite al mare, fuori porta e in macchina. Non lo vediamo ma lui c’è.

Polistirolo e Ambiente

Sicurezza Ambientale

L’EPS è privo di valori nutritivi in grado di sostenere la crescita dei funghi, batteri o altri microorganismi quindi non marcisce o ammuffisce. L’EPS non costituisce nutrimento per alcun essere vivente. Ciò lo rende ideale come contenitore per alimenti, settore nel quale è ampiamente utilizzato. Il polistirolo inoltre è atossico, inerte, non contiene clorofluorocarburi (CFC) né idroclorofluorocarburi (HCFC). Per sua stabilità chimica e biologica l’EPS non costituisce un pericolo per l’igiene ambientale e per le falde acquifere. L’EPS in opera nella coibentazione edilizia non presenta alcun fattore di pericolo per la salute in quanto non rilascia gas tossici. Anche il maneggio e le eventuali lavorazioni meccaniche sono assolutamente innocui e in particolare non vi è pericolo di inalazione di particelle o di manifestazioni allergiche. Gli imballi in EPS conferiti in discarica non inquinano né terreno né atmosfera.

Riciclabilità

Il riciclaggio del polistirene – polistirolo espanso è una pratica diffusa, comunemente attuata, entro i limiti di convenienza economica, per il recupero degli scarti industriali di produzione. Varie Aziende forniscono attrezzature e linee complete per il trattamento di questi scarti e la loro reimmissione nel processo produttivo. Diverso, e più complesso, è il problema del riciclaggio degli scarti post-consumo, imposto dal D.l. 5 febbraio 1997 n° 22 Il suddetto decreto infatti, dopo aver chiarito, all’ Art 35, punto i, che per riciclaggio si intende il “ritrattamento in un processo di produzione dei rifiuti di imballaggio per la loro funzione originaria e per altri fini, ad esclusione del recupero di energia”, pone i seguenti obiettivi minimi, da conseguire entro 5 anni : Rifiuti di imballaggi da recuperare come materia o come componente di energia in peso, almeno il 50 % Rifiuti di imballaggi da riciclare in peso almeno il 25 % Ciascun materiale di imballaggio da riciclare in peso, almeno il15 % Giacchè la quantità di rifiuti di imballaggi in EPS immessi annualmente sul territorio italiano è stimabile in circa 40.000 ton, l’obiettivo minimo posto ammonta a circa 6.000 ton/anno, costituite da materiali senz’ altro meno puliti degli scarti industriali e diffusi estensivamente sul territorio.